Bambini: dal primo movimento allo sport

Come accompagnare i propri bambini nella scelta dello sport e come sostenerli emotivamente e mentalmente per garantirgli un successo personale.


Tutti gli sportivi, professionisti o semplicemente appassionati prima di raggiungere qualsiasi traguardo o livello hanno dovuto fare i conti con quel fattore chiamato 'inizio' e non sempre è stato facile, anche per i più talentuosi.
Sono tanti i punti da analizzare, parte di natura anche personale.




Ogni genitore cerca di aiutare e indirizzare il proprio figlio, sin da piccolo, nel migliore dei modo, cercando di tirare fuori il meglio per loro.
La scelta di praticare attività fisica da bambini è abbastanza delicata anche se molte volte viene presa sotto gamba e svariate sono le domande comuni:

Qual è l'età giusta per iniziare? Quanto tempo deve dedicare allo sport? E' più importante fare sport o lasciarlo libero? Quale sport è più indicato per lui/lei?

A queste domande sicuramente c'è una risposta e la cosa più importante da tenere in considerazione è che, anche se piccoli, i soggetti in questione non sono i genitori.
Nella fascia d'età dai due ai sei anni sarebbe opportuno lasciare al bambino la scoperta di se stesso e del proprio corpo, cercando di far praticare sport che possano sviluppare tutta la fascia muscolare e articolare come il nuoto ad esempio, per la durata di due o tre ore settimanali, invogliandolo inoltre a partecipare all'attività come divertimento e momento di aggregazione con i propri coetanei.


Assunta una completa autogestione, è il momento della scelta che può essere determinata da diversi elementi: 
-seguire gli amici di scuola (che già praticano sport) 
- passione o semplicemente scelta casuale: lasciare loro la libertà di poter decidere è sicuramente l'arma vincente.



A questo punto il bimbo in questione potrebbe nutrire un'attenzione particolare che può andare oltre le poche ore di allenamento settimanali, praticando attività in casa o seguire ed imitare i proprio idoli (esperti e professionisti del settore) o, viceversa, potrebbe manifestare una mancanza d'interesse affrontando con sconforto, svogliatezza e pigrizia l'attività. 



Nel primo caso sopracitato è importante acconsentire all'euforia del bambino, facendolo però rimanere con i piedi saldi a terra e spronando a dare sempre il meglio ma soprattutto di non dedicarsi solo a questo e quindi di concentrarsi allo stesso modo anche sugli studi e sulle amicizie.

Nel secondo caso è importante capire la fonte del problema, se è dovuto alla scelta sbagliata dell'attività o ad una compagnia poco gradevole o dovuto da uno o diversi litigi/malintesi con gli allenatori e una volta fatta quest'analisi è fondamentale aiutare il proprio figlio nella ricerca di un' altra attività stimolante.

Questa è una delle azioni più importanti perché lasciarlo a se stesso potrebbe causare una mancanza di autostima e malessere nei confronti del movimento.
Questi ultimi fattori sono anche determinati dai rapporti con gli altri componenti di una squadra, se si parla di sport di gruppo o di squadra troviamo la 'punta di diamante'  che con una buona gestione dello 'spogliatoio' da parte degli allenatori/educatori possa minimizzare la bravura sul campo e renda più importante il concetto di insieme.





Il ruolo importante dei genitori consiste nell'accettare i limiti del proprio bambino e nella capacità di non rompere i suoi sogni perchè nello sport è fondamentale capire che non per forza tutti potranno diventare campioni del mondo, perché non è quello che conta.
In primis bisogna essere campioni di se stessi e credere nei valori dello sport come interesse, passione, dedizione, sacrificio, divertimento, collaborazione ed aiuto reciproco.

Lo sport è una delle scuole più importanti per la formazione personale e professionale di ogni individuo e va vissuto in pieno, accettando l'alternarsi di gioie e dolori perché fanno parte della crescita ed arricchiscono il bagaglio di esperienze e culturale di ogni individuo.



AUTORE:
Giovanni Liguori
Responsabile Social Marketing
Ginnasta professionista dal 2006 al 2016 della Federazione ginnastica d'Italia.
Atleta titolare di maglia azzurra dal 2013
al 2016. 
Plurimedagliato a livello europeo dal 
2013 al 2015.UEG
Medaglia di bronzo prima tappa di coppa
del mondo 2016. FIG















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