LA STORIA DI CAMILLA DI EGIDIO: in palestra per l’amore per se stessi
Solitamente chi va in palestra lo fa per un obiettivo prettamente fisco ed estetico: dimagrire, migliorare i tempi, recuperare un infortunio; ma quello che spesso si ignora è che la palestra possa aiutare una persona in obiettivi ben più profondi
Ed è per questo che oggi abbiamo voluto raccontare la storia di Camilla; “l’infermiera del sorriso” che, dopo essersi dedicata per anni alla salute delle persone, oggi si dedica principalmente alla sua salute e all’amore per se.Il suo percorso è iniziato per superare un dolore, per ricreare dopo la pensione una nuova quotidianità che l’ha portata a rimettersi in gioco con la vita, per poterle far dire con convinzione, sincerità e semplicità “Io sto bene!”
Come è iniziato questo percorso?
Io ho fatto la mamma, la moglie, l’infermiera sempre con amore e dedizione il giorno che sono andata in pensione ho iniziato a sentire il bisogno di dedicare del tempo a me stessa. Così, sotto consiglio del mio grande amore: mio marito mi sono avvicinata alla vostra palestra.
Sarò sincera, all’inizio non volevo venire perché pensavo di trovare, in un Club come il vostro, solo persone di un “certo livello” poi l’insistenza dei miei cari mi ha spinto ad iscrivermi.
Adesso questo luogo è diventato una seconda famiglia, una tappa che non può mancare nelle mie giornate, un posto dove mi sento bene moralmente e fisicamente.
In cosa consiste il tuo percorso?
Seguo con una frequenza di due volte a settimana il corso di Pilates con Giuliano, ma a secondo della possibilità della famiglia cerco di venire tutti giorni partecipando anche a dei corsi in acqua per avere un allenamento più completo.
Che benefici hai trovato?
Il beneficio, oltre ad essere stato fisico perché ho un corpo che si muove meglio, è stato soprattutto mentale.
Dopo che la mia vita era stata stravolta da una grande perdita in palestra da voi ho trovato un supporto, un appoggio che mi ha aiutato a rafforzare la mia mente per superare questo periodo.
Come è avvenuto il passaggio dal dire “non so se ci vado” a “adesso mi alzo e vado in palestra”?
Non so spiegare bene quando e come è avvenuto però posso dirti che è stato come uno scatto di una molla. Io adesso mi alzo la mattina e mi preparo in modo tale da venire in palestra. Credo che la spinta sia stata data dalla consapevolezza che questa nuova routine, che pian piano stavo creando, mi iniziava a far stare bene, a darmi una carica nell’affrontare il resto delle giornate.
Hai iniziato questo percorso prima del covid, come l’hai mantenuto?
Appena si è potuto tornare, io ero qui. Mi sentivo dire che ero matta a fare allenamento all’aperto, ma le cose non si devono fare per finta e l’amore per se stessi non ha pause. Sono venuta a correre al parco, sono venuta ad allenarmi in terrazza e sempre con amore. Se una cosa mi far stare bene, mi piace farla con costanza.
Come è cambiata la tua quotidianità?
Credo che nella vita si debba capire l’importanza di dedicarsi del tempo. Mi piace fare questa attività per me, mi piace stare bene perché riesco mentalmente poi ad affrontare le mie cose con più serenità, con piacere. Quindi devo dire che la mia quotidianità ha ricevuto un riscontro positivo, e non è una cosa scontata perché non sempre si riesce a sentirsi così bene una volta usciti da un cambiamento.
Sono stata grata che la palestra mi abbia portato a trovare l’amore per me stessa, e sono grata a voi per avermi aiutato a trovare i mezzi per farlo.
Abbiamo chiesto un commento a Giuliano Rossi, istruttore del corso di Pilates, per poter capire al meglio come un’attività sportiva possa innescare meccanismi complessi ma importanti nelle nostre menti
Camilla ci ha parlato dei mezzi che l’hanno aiutata nel suo percorso, il Pilates che mezzo è?
Una persona che ha come progetto il ritrovarsi, non può farlo senza un equilibrio tra mente corpo e spirito.
Il punto fondamentale risiede nella respirazione. Sapersi concentrare sulla respirazione porta ad un controllo sulla nostra frequenza e di conseguenza ad una maggiore consapevolezza del nostro corpo.
Perciò tutte le mie lezioni iniziano con “ braccia lungo i fianchi, inspiriamo gonfiando leggermente la parte alta dei polmoni, espiriamo con la bocca, contraiamo la parete addominale e trasportiamo l’ombelico verso la colonna senza schiacciare la schiena a terra”
Perché questo passaggio è importante?
Perchè la vita frenetica di oggi ci ha portato purtroppo a non respirare, a vivere contratti, a non ossigenare i muscoli e quindi a non avere una buona vascolarizzazione.
Tornando a Camilla, quello che piacevolmente sorprende di Camilla è che non smette mai di usare con grandissima semplicità la frase “io sto bene”. Uno stato d’animo detto non per accontentarci o accontentarsi, ma perché realmente sentito. Nei suoi occhi e in quel sorriso che non smette mai di indossare puoi leggere la sua storia ma anche la sua pace ritrovata. Essere parte integrante di questo processo è la nostra spinta a continuare il nostro lavoro.
Non è mai facile trovare l’amore per se stessi e pensiamo sempre di avere bisogno di un’altra persona che lo provi al posto nostro; ma la verità è che sentirsi bene, ricordarci di noi è il primo grande passo per vivere la vita e l’amore per se stessi.
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