LA STORIA DI ANNA VETRINI: SPORT E DIABETE PER TORNARE A STARE BENE

Ci sono dei periodi nella vita in cui non hai le energie, sei sempre stanco e per chi ha fatto dello sport, della prevenzione uno stile di vita mette quasi rabbia il fatto di non stare bene ma non avere apparentemente nessuna “problematica” particolare.

In questi casi due sono le razioni comuni: 1) assecondare la stanchezza, far vincere il divano e l’apatia; 2) adottare un cambiamento, anche se hai più di 60 anni e rompere il tuo equilibrio di una tranquilla quotidianità non è sempre facile. 

La storia di Anna dimostrerà proprio questo, che cambiare per stare bene, affrontare le difficoltà di nuove abitudini sono il miglior investimento per il proprio benessere anche a 67 anni.


La tua storia è il simbolo di come il benessere possa esistere nonostante delle variazioni. Ma partiamo dall’inizio, quando la tua vita è cambiata?

È stato tutto diciamo improvviso. Ho sempre avuto uno stile di vita impeccabile: sana alimentazione, sport 3 volte a settimana, nessun vizio se non qualche piccolo sgarro ogni tanto per i miei tanto amati dolci che facevo in casa, rigorosamente light ma dei quali non riuscivo a fare a meno. C’è stato un periodo, che non ricordo a quando risale dove mal di testa, stanchezza insonnia avevano preso il sopravvento sulla mia serenità, quando face gli esami del sangue sapevo già che avevo dei valori glicemici non proprio perfetti, eredità materna, ma dopo diversi accertamenti sono emersi dei dati di un’emoglobina glicata troppo alti tali da identificare ormai la mia triste realtà di soffrire di diabete di tipo 2.

Hai dovuto quindi cambiare un po’ le tue abitudini; perciò, come è iniziato questo percorso di cambiamento?

Giorgia, nonché mia figlia e Club Manager di questa struttura, mi ha suggerito o meglio obbligato di incontrare il vostro nutrizionista il Dottor Fortunato tra le tante cose esperto in diabetologia e menopausa. È iniziato così un percorso personalizzato, fatto non solo di palestra (guai a togliermela) ma anche di fisioterapia per le problematiche alla schiena con il Dott. Stefano Rossi, che fa parte del gruppo di fisioterapisti coordinati da Frale Emilia, sempre all’interno del Club Interamnia, e di alimentazione per tenere sotto controllo i valori glicemici.

Certo inizialmente non è stato facile perché ho dovuto cambiare totalmente la mia quotidianità seguendo una dieta “rigida” con quantitativi molto dettagliati e aggiungendo abitudini scomode e spesso fastidiose come la punturina per controllare il valore glicemico.

Un cambiamento notevole cosa ti ha spinto e ti spinge tuttora ad andare avanti?


L’unica e vera motivazione è l'immagine di mia madre, un’immagine per me indelebile di lei che faceva tre punture di insulina al giorno e che spesso faceva fatica a trovare uno spazio sul corpo dove poterle fare, prima era sicuramente diverso: non c’erano tutte queste informazioni o percorsi ma oggi come allora basta un attimo che ti distrai e il diabete prende sopravvento; così è stato per mia madre che alla fine è morta per le diverse complicanze causate proprio dal diabete.

Qual è stata la soddisfazione più grande che hai ricevuto dietro a tutte queste fatiche?

La soddisfazione più grande sta nel fatto che sto bene, sono riuscita a dimagrire, obiettivo non previsto ma necessario e rimettermi una taglia M mi ha dato tanta soddisfazione, mi sento ringiovanita, bella se mi guardo allo specchio, insomma mi piace questa nuova Anna.


Prima hai detto che segui anche un percorso fisioterapeutico posturale quindi l’allenamento era presente anche prima dell'arrivo del diabete, ma anche l'allenamento ha subito un cambiamento?

Anche prima del dimagrimento ho avuto problemi di schiena, quelli comuni dell’età, ma proprio per il fatto che ho sempre creduto nella prevenzione e non sopportando il dolore ho pensato che sarebbe stata la cosa più sensata, una volta persi quasi 12 kg farmi affiancare anche da un fisioterapista per rafforzare la parte della schiena, delle gambe e aiutare così anche la mia postura in un corpo diciamo “nuovo”

Per riassumere la mia routine di benessere comprende una sana alimentazione, due sedute al mese dal posturologo e un allenamento completo composto da 3 sedute di circa un'ora in palestra.

Com'è stato affrontare questo nuovo periodo della tua vita e consiglio di senti di dare?

È stato difficilissimo ma la mia testardaggine mi ha portato subito a dire a me stessa “io ce la devo fare” ed è stato così che ho affrontato tutte queste novità dando delle priorità alla dieta. Il diabete è parte di me e me lo devo portare fino alla fine e non volendo stare male come mia madre.

Il consiglio che mi sento di dare è di non mollare, che sia per dimagrire, che sia dover affrontare un problema o una malattia fatelo con la prospettiva di voler stare bene, con la positività che alla fine nessuno sforzo sarà vano e anche se il dovere spesso è un peso, quasi un dispiacere facciamolo pensando che alla fine ci porterà ad un piacere che non ha eguali e volere è sempre potere e proprio davanti alle difficoltà che possiamo dimostrare di essere forti.


Abbiamo chiesto un commento tecnico al Dott. Fortunato per capire al meglio il percorso di Anna



La Signora Vetrini è giunta nel mio studio a fine Febbraio 2022, perché voleva migliorare il decorso della sua patologia: il Diabete mellito di tipo 2.

L’anamnesi della paziente presentava un quadro clinico piuttosto chiaro, Glicemia basale 166 mg/dl, Emoglobina glicata 6,8%, politerapia farmacologica per il trattamento del diabete e dell’ipertensione arteriosa. Stile di vita prevalentemente sedentario con circa 3 sedute settimanali di allenamento aerobico.

L’analisi della composizione corporea evidenziava un BMI (indice di massa corporea) di 26,7 corrispondente ad un sovrappeso, percentuale di massa grassa rilevata del 36,6%, somatotipo meso-endomorfo. L’Ecografia Stratigrafica evidenziava un selettivo accumulo di grasso addominale prevalentemente superficiale, un retto femorale carente sia nello spessore che nella struttura, un retto dell’addome sottile e con segni di catabolismo muscolare, vasto intermedio nella norma sia per spessore che per struttura.

Terminata la fase di studio, ho somministrato alla signora una dieta personalizzata normoproteica, normolipidica ed ipoglucidica, a basso indice glicemico e basso carico glicemico, varia ed equilibrata. Consultandomi con il personal trainer abbiamo convenuto che fosse stato importante evitare l’attività aerobica e cercare invece di stimolare la crescita della massa muscolare.

I controlli sono andati sempre bene, la paziente si è sempre dimostrata collaborativa, soddisfatta del piano alimentare e dell’allenamento, e determinata a migliorare la propria salute. Non ha mai accusato fame o difficoltà organizzative, il decorso del diabete è stato ottimo. I parametri diagnostici del diabete sono tornati nella norma già a Settembre 2022, con un’emoglobina glicata rientrata nei paramentri standard 5,4% (valore normale di una persona non diabetica) ed una glicemia basale scesa da 166 a 116 mg/dl.

Ad oggi (novembre 2022) i parametri clinici sono migliorati ancora, Anna ha raggiunto la percentuale di massa grassa che avevamo programmato, ovvero il 29%, per cui ho somministrato una dieta di mantenimento, la quale sarà utile per lavorare ancora sulla massa muscolare.

Ritengo che i fattori che hanno determinato questo successo siano stati 2: il team multidisciplinare composto da nutrizionista personal trainer e fisioterapista, e la volontà di Anna di sconfiggere la malattia ed affidarsi totalmente al nostro Club

*La tabella riporta i dati generali della paziente dal 22/02/22 al 14/011/22



Tornando ad Anna, spesso si associa al cambiamento uno stato di malessere. Per quanto possa far paura ricominciare dall’inizio, dobbiamo ricordarci che la vita è una e va vissuta a pieno. Non dobbiamo né arrenderci a metà strada, né fermarci davanti all’ostacolo. Non sarà l’età, la novità o l’impreparazione a impossibilitarci, dopotutto se Ghandi disse di essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo è perché ne siamo capaci.

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