LA STORIA DI MISAEL: ALLA CONQUISTA DELL'AUTOSTIMA


 Mark Twain disse: "La nostra approvazione vale più di quella altrui". Questa frase inquadra la nostra esplorazione dell'autostima, non per compiacere altri, ma per realizzare i propri desideri. Misael, affrontando insicurezze e timidezze, ha trasformato la sua passione per lo sport in un cammino verso il Powerlifting, superando i limiti del non essere abbastanza. Oggi, la sua evoluzione da ragazzo esile a atleta spigliato è la nostra storia


                

 

Misael,cosa ti ha spinto ad iniziare questo percorso nel mondo del  fitness?

Sin da piccolo, lo sport è stata la mia passione. Mi allenavo a casa con esercizi di calisthenics, ma non riuscivo a sviluppare la massa muscolare che desideravo. Dopo un dialogo con mio padre, ho iniziato un percorso specifico in palestra. Ciò che iniziò come un hobby si è trasformato in un impegno serio verso il Powerlifting

Esiste un mito secondo cui allenarsi a casa è equivalente all'allenarsi in palestra. Cosa ne pensi?

Per le mie esigenze, non è affatto lo stesso. In palestra, non solo ho accesso a migliori attrezzature e conoscenze tecniche, ma trovo anche supporto e amicizie che mi aiutano nei momenti difficili. L'allenamento a casa può diventare monotono e isolante.




Come hai fatto il passaggio dal praticare sport per divertimento a competere a livello agonistico?

Il cambiamento è nato dalla consapevolezza dei miei progressi. In due anni, sono passato da 45 a 59 kg. La mia passione per gli esercizi e l'ispirazione proveniente da video di Powerlifting mi hanno spinto verso la competizione. Il rapporto con l’istruttore Costantino è stato fondamentale in questo processo.

Qual è stata la parte più difficile del tuo percorso e come ti ha aiutato la palestra?

La sfida maggiore è stata integrare una dieta adeguata. Prima mangiavo poco, quindi adattarmi a una maggiore assunzione di cibo è stata una transizione. Il nutrizionista della palestra, il Dott. Daniele Fortunato, è stato di grande aiuto.

Sei ancora giovane, come sei riuscito a mantenere una così rigorosa disciplina alimentare e atletica?

A 19 anni, ho scoperto di avere la predisposizione per i sacrifici necessari. La mia motivazione deriva sia dalla passione per lo sport sia dal desiderio di competere. Anche nei giorni più difficili, penso ai benefici futuri e alle mie ambizioni competitive. La mia prima gara non è andata bene, ma ciò mi ha solo spinto a migliorare ulteriormente.

    

 

Misael, riesci a trovare delle differenze tra te di due anni fa e il te di oggi?

La trasformazione è stata notevole, sia fisicamente sia a livello personale e caratteriale. Ero un ragazzo timido, provavo disagio e vergogna nell'interagire con gli altri. Questo percorso mi ha reso più sicuro e a mio agio, non solo in palestra ma anche nella vita quotidiana.

Consiglieresti a qualcun altro di intraprendere un percorso simile al tuo?

Assolutamente. I benefici sono sia mentali che fisici. Questo percorso mi ha aiutato a sviluppare il carattere e a uscire dalla mia zona di comfort. Inoltre, fisicamente mi sento molto meglio. Consiglio l'esperienza in palestra per chi cerca benessere fisico e mentale e vuole acquisire maggiore consapevolezza di sé.

Abbiamo chiesto un commento tecnico all’istruttore Costantino Di Paolonicola per capire al meglio il percorso che ha affrontato Misael


 

Lavorare con Misael è stata un'esperienza eccezionale nella mia carriera. Introdotto dal direttore tecnico Giuliano Rossi per competere nel Powerlifting, ero inizialmente dubbioso a causa della sua corporatura esile. Tuttavia, sin dall'inizio, il suo talento sia fisico che mentale era evidente.

 La sua prima competizione ha rivelato alcune insicurezze, ma dopo averlo incoraggiato, Misael ha mostrato un miglioramento costante, superando le sfide tipiche dell'allenamento atletico.

Ora ci stiamo preparando per la sua terza gara a dicembre, e i suoi progressi mi hanno sorpreso positivamente. Sono molto soddisfatto dei rapidi e notevoli risultati raggiunti da Misael e guardo con fiducia alla sua prossima competizione.

 

Tornando a Misael, Il suo cammino ci ricorda emotivamente che l'idea di non essere all'altezza è un ostacolo mentale da superare. Nessuno dovrebbe sentirsi limitato dalla vergogna o dal disagio. Anche se le competizioni agonistiche espongono le nostre fragilità, Misael ci ha insegnato che la vera vittoria è superare l'insicurezza. Egli ha trionfato su questa sfida, vivendo la vita pienamente e secondo i suoi termini.









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