I cibi 'light' fanno davvero dimagrire?
Quando andiamo a fare la spesa siamo circondati da alimenti che portano la dicitura light o zero grassi o senza zuccheri aggiunti. Spesso ci si domanda se questi alimenti fanno davvero dimagrire. La risposta è assolutamente no però in alcuni casi possono essere utili. Cerchiamo di analizzare questo argomento in maniera esaustiva.
Innanzitutto dobbiamo capire cosa sia un alimento light: si può definire light un alimento che abbia circa il 30% di calorie in meno del suo omologo. Ad esempio una mozzarella light dovrebbe avere il 30% di calorie in meno di una mozzarella classica.
Un altro concetto fondamentale è che senza grassi o senza zuccheri non significa necessariamente light, sono due cose distinte. Il marketing e la cattiva informazione ci fa credere che uno yogurt senza grassi sia più salutare di uno yogurt intero. Niente di più falso. Se ad esempio analizziamo la composizione di uno yogurt zero grassi ci rendiamo conto che per 100g ha circa 95 kcal. Uno yogurt greco normale per 100g ha 93 kcal quindi stesso apporto energetico.
Ma allora cosa cambia? Cambia che lo yogurt zero grassi ha ben 18g di zuccheri semplici (un cucchiaio da tavolo e mezzo) mentre quello greco ne ha meno di 5. In termini pratici quindi chi è sovrappeso perché non metabolizza bene gli zuccheri (insulino resistente, diabetico o con sindrome metabolica) fa molto bene ad evitare lo yogurt zero grassi e mangiare invece lo yogurt greco. Ci sono altre considerazioni da fare. Gli alimenti light spesso contengono pochi zuccheri ma moltissimi dolcificanti e questo induce il nostro cervello ad abituarsi al gusto del dolce spingendoci a prediligere sempre più alimenti a base di zuccheri e questo ovviamente crea l’effetto opposto di quello desiderato. Un esempio chiaro è il caso delle bibite gasate light.
Ci sono casi in cui i cibi light o senza zuccheri possono essere utili.
Facciamo un esempio: se un paziente obeso fa una dieta dimagrante a basso indice e a basso carico glicemico, oppure segue una dieta Chetogenica, usare talvolta un alimento senza zuccheri può essere utile a spezzare la monotonia della dieta concedendosi un extra ma senza inficiare il processo di dimagrimento. Ad esempio chi è abituato al caffè zuccherato e segue una dieta Chetogenica può usare il dolcificante (1 volta al giorno) per non rinunciare al suo caffè giornaliero.
Facciamo un altro esempio: in una dieta dimagrante da 1300-1500kcal è difficile inserire latticini per via del loro elevato apporto in grassi. In questo caso una volta a settimana possiamo inserire un’insalatona mista con mozzarella light in modo da rendere il pasto più gratificante e non sbilanciare troppo l’apporto di macronutrienti.
Ancora una volta dunque la nutrizione è una scienza complessa e non bisogna mai generalizzare un concetto per quanto esso sia corretto, bisogna valutare sempre il caso specifico e personalizzare quanto più possibile l’alimentazione di ciascun individuo.
AUTORE:
Dott. Daniele Fortunato
Biologo, nutrizionista
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