Donna in gravidanza e movimento

Il movimento fisico e lo sport in gravidanza fanno bene sia alla mamma che al nascituro.
Studi hanno dimostrato che un allenamento moderatamente intenso non ha conseguenze negative sul bambino o sul decorso della gravidanza.
Se però, finora non si è praticato tanto sport, è meglio cominciare con un allenamento leggero e sotto la supervisione di un istruttore competente.
Mai improvvisare!!!


L’ importante, durante l'allenamento è non superare i propri limiti, ridurre l’intensità e fare pause più lunghe del normale.
Un validissimo alleato è il cardiofrequenzimetro da polso, che consente di monitorare la soglia d’intensità da non superare.
Le donne incinte sane e più giovani possono sforzare di più il cuore rispetto a quelle più avanti negli anni.
Come linea di massima, calcolo teorico, la frequenza cardiaca dovrebbe restare tra i 120 e 150 battiti al minuto, non di più.

E’ bene tenere a mente dei consigli:

● a partire dalla ventesima settimana di gravidanza, la donna incinta dovrebbe allenare meno i muscoli retti dell’addome e dare importanza agli obliqui e trasversi dell'addome che possono essere potenziati fino al termine della gravidanza con decorso normale perchè importantissimi nella fase del travaglio;

● sospendere quelle attività rischiose perchè in caso di caduta potrebbero esserci ripercussioni negative sul nascituro;

● praticare sport in modo regolare;

● idratarsi durante e dopo l’attività;

● prestare attenzione alle articolazioni perchè tendini e legamenti sono più morbidi a causa dell’azione ormonale quindi le articolazioni saranno più instabili.


Lo sport in gravidanza può alleviare i tipici disturbi della dolce attesa come ad esempio il mal di schiena o la ritenzione idrica e diminuisce il rischio di diabete gestazionale ed aumento della pressione arteriosa.
E’ funzionale al miglioramento della circolazione perchè in questo modo si favorisce il ritorno venoso e non si verificano i gonfiori tipici che causano problemi allo svolgimento delle attività quotidiane.

Naturalmente l’allenamento dovrà variare in base al periodo di gestazione; nello specifico nei primo tre mesi si raccomanda di non svolgere attività che comportino uno sforzo eccessivo per evitare che il feto in formazione possa subire un danno.

Nel secondo trimestre si può incrementare il lavoro specialmente su gambe, schiena, trasverso ed obliqui dell’addome.

Nell’ultimo trimestre è di fondamentale importanza fare lavori di scarico per la schiena ed in particolar modo per la zona lombare.

Tuttavia, prima di iniziare qualsiasi tipo di attività, è importantissimo il permesso del ginecologo perchè ci sono alcune patologie e condizioni che non sono compatibili con lo svolgimento dell’attività fisica.

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AUTORE:
Gabriella Di Lodovico
Personal Trainer


















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